viernes, 5 de abril de 2013

TORNARE BAMBINI

Publicado por Toni en 15:13 1 comentarios


Poi succede che sei in un paese lontano, strano, che non riesci ancora a capire (e forse non capirai mai) e ti svegli una mattina con la necessitá impellente di quel dolce, solo quello, solo lui. Che hai fatto tante volte con la Nonna nella sua cucina, prima in piedi su una seggiola per aiutarla ad impastare, poi accanto a lei. Una semplice crostata, con la marmellata di prugne, ma non quella che trovi in Spagna, verde, tu vuoi quella quasi marrone che sembra cioccolato. E allora ti svegli, fai la frolla (la miglior frolla del Mondo, creazione di una delle migliori amiche che si possano desiderare), la metti a dormire e ti tuffi nel casino per andare al supermercato. E lí trovi la marmellata che cercavi, solo due vasetti, quelli che ti servono, nascosti dietro ad altri. Torni a casa, stendi la frolla, le tue mani sanno di burro, il tuo naso é sporco di farina e il mattarello che stende la pasta é la bacchetta magica che ti aiuta a sentirti dove vorresti essere, con lei che é un po' triste e che vorrebbe che fossi lí, solo per stringerle la mano e dirle che le vuoi tanto bene, cosí tanto che a volte fa male perché sei lontana e ti manca da morire.
Stendi la frolla, metti la marmellata, poi le strisce e in forno. Tutto profuma di buono e di anni lontani, di famiglia e amore. E appena si raffredda un po', non resisti, tagli la crostata, ti siedi, metti la Bohème e torni bambina.

Per la frolla (da qui):

250 gr di farina
50 gr di maizena
1 cucchiaino di lievito
150 gr di zucchero a verlo
1 puntina di sale
150 gr di burro freddo a dadini
1 uovo

Io ho fatto tutto nel robot, per farlo a mano mescolo farina, maizena, sale e lievito. Aggiungo il burro e lo lavoro velocemente con le farine, fino ad ottenere una consistenza sabbiosa. Aggiungo l'uovo, formo una palla, la metto in frigo avvolta nel cellophane per almeno un'ora. Io ho usato uno stampo da crostate che va benissimo (grazie Alo) imburrato e infarinato, si puó usare uno stampo normale ricoperto di carta stagnola o carta da forno. Stendo 2/3 de la frolla con un mattarello ben infarinato, la sistemo nello stampo e copro tutto con marmellata a piacere (per me, di prugne. Calcolo circa 500 gr). Con il resto della frolla, ricavo delle strisce con cui vado a coprire la crostata. Forno a 200 gradi, per circa 50 minuti (finché non é ben dorata)

Bon appetit!


Y luego lo que pasa es que estás en un país lejano, raro, que te cuesta entender (y quizá nunca entiendas) y te levantas con la necesidad de hacer una tarta, pero sólo ESA, sólo ELLA. La que has hecho tantas veces con la Nonna en su cocina, al principio de pié en una silla para llegar a la mesa, luego a su lado. Una simple "crostata", con la mermelada de ciruelas, pero no como la que se encuentra en España, tú necesitas la que es casi marrón, que parece chocolate. Y entonces te despiertas, haces la masa (la mejor masa quebrada del Mundo, creación de una de las mejores amigas que uno puede desear), la pones a dormir en la nevera y te enfrentas al caos para llegar al súper. Allí, escondidos entre otros, encuentras los últimos dos tarritos de ESA mermelada. Vuelves a casa y te pones a estirar la masa, tus manos huelen a mantequilla, tu nariz como siempre está sucia de harina y el rodillo, como una varita mágica, hace que te sientas donde te gustaría estar, con ella que está un poco triste y a la que le encantaría que estuvieras allí, sólo para cogerla de la mano y decirle lo mucho que la quieres. Y tú sabes que la quieres tanto que a veces duele, porque estás lejos y la echas de menos cada segundo. 
Estiras la masa, pones la mermelada, luego las tiras y al horno. Todo huele bien, huele a años atrás, huele a familia y amor. Y en cuanto la crostata está tibia, no te puedes resistir: la cortas, te sientas, pones la Bohème y vuelves a ser una niña.

Para la masa y la receta, aquí. Está en español, explicado perfectamente y con detalles. Es un blog maravilloso y quien lo escribe me ayuda cada día a sonreir.
En mi caso, mermelada de ciruelas. Pero, como dice Mo, hay mil maneras de hacer una crostata ;)
Bon appetit!

jueves, 29 de noviembre de 2012

ZARMON MIARMA (IL SALMONE SANSO'S WAY)

Publicado por Toni en 17:18 0 comentarios
Io lo amo, molto. E' l'uomo per me. Gli piacciono cucinare, mangiare, bere, il calcio, la Formula 1, le domeniche sul divano. E mi ha pure portato al concerto di Alejandro Sanz, lui che ascolta musica un tantin diversa. Per quanto sopra e mille altre meravigliose ragioni l'ho seguito dall'altra parte dell'Oceano e non me ne pento, anzi, ogni giorno sono piú felice.
Eppure c'é un momento in cui lo odio, profondamente. Senza pietá. E no, non é quando tira i calzini o non cambia la carta igenica (é il bello di avere una casa con tanti cessi ;). Ma é quando apre il frigo, quello stesso frigo che io ho guardato sconsolata 5 minuti prima pensando "Mannaggissima, non c'é una sega, toccherá andare di pasta al sugo". E dichiara: "Cucino io, improvviso". E dopo mezz'ora, lasciando la cucina perfetta che neanche la Signora Luisa, mi arriva con quanto sopra. E' nato cosí, alcuni mesi fa, il "zarmon mi arma" (con accento andaluso, visto che eravamo a Sevilla).
Antipasto veloce, squisito e molto "Lui" ;)
Non ho le dosi, andate ad occhio. Ci vogliono:
-patate lesse
-philadelphia
-cetriolini
-salmone affumicato (non a fettine, un pezzo intero, tipo filettino)
-olio buono

Semplicemente, quando le patate sono tiepide si tagliano a fette (mi suggeriscono dalla regia: cosí non si rompono) e si salano un pochino. Si fanno poi dei piccoli tagli con la punta del coltello e ci si versa dell'olio (giusto un po', per insaporirle). Su ogni fetta di patata lessa si mette il philadelphia, il salmone tagliato a bastoncini (secondo la dimensione della patata) e i cetriolini tagliati a pezzettini. Un giro d'olio buono e voilá, fatto.
E quando lo mangiamo ci sentiamo un po' meno lontani.
Bon appetit!

Le quiero. Mucho. Porque es perfecto (para mí). Le gusta cocinar, comer, beber, el fútbol, los coches, los domingos perreando en el sofá. Y me ha llevado al concierto de Alejandro Sanz, ÉL, que escucha Brianjonestownmassacre y cosas por el estilo. Por las razones susodichas y por mil otras más me he venido con él al otro lado del Océano y no me arrepiento, al contrario, cada día me hace más feliz.
Sin embargo, hay un momento en el que le odio, profundamente. Sin piedad. Y no, no es cuando deja los calcetines por el mundo ni cuando no cambia el papel en el baño (es lo bueno de tener una casa con muchos wc ;). Es cuando abre la nevera, esa misma que yo he mirado con desconsuelo 5 minutos antes pensando "JOPETAS *o FRIJOLES-como dicen aquí ;) * no hay na', toca otra vez pasta con tomate frito". Y declara: "Cocino yo, improviso". Y después de media hora, dejando la cocina impoluta que ni mi madre, aparece con un plato como el de la foto. Así nació en Sevilla hace meses "el zarmón mi arma", muy andaluz en su nombre y en sus colores. Es un entrante exquisito, fácil de hacer y que siempre tiene mucho éxito (a qué sí, Ana? ;)

Como lo hace el jefe, no me sé las dosis. Habrá que ir a ojo.
Necesitamos:
-patatas hervidas
-philadelphia
-pepinillos
-salmón ahumado (no en lonchas, más bien un filete)
- aceite del güeno

Simplemente, se cortan las patatas hervidas y se salan un poco (más bien frías para que no se rompan).  Se les hacen mini incisiones con la punta del cuchillo y le echamos un poco de aceite del güeno para que se impregne. Sobre cada trozo de patata se pone un poco de philadephia, el salmón cortado según el tamaño de la patata y los pepinillos bien picados. Un poco de aceite del güeno por encima y ya está.
Bon appetit!



miércoles, 14 de noviembre de 2012

TATOSA'S MUD MEXICAN CAKE

Publicado por Toni en 16:29 0 comentarios


Cari Amici tutti vicini perché la geografia é solo un'opinione (o per lo meno cosí vi sento, tutti qui stretti stretti sul mio divano, mentre guardo la mia terrazza con le piante che lentamente sto uccidendo ;),
eccomi di nuovo qui.
Se penso che l'ultima volta che scrivevo (e cucinavo) ero dall'altra parte dell'Oceano, la vostra, e vivevo una vita completamente diversa, mi piglia un po' il magone, ma penso che sia ora di riprendere il nostro dialogo culinario e non. Ne ho bisogno e so che anche a voi fará piacere sapere cosa combino in questa ridente piccola cittá.
Allora, vi spiego un po'. La prima foto che vedete é quella della nostra meravigliosa cucina..grande, spaziosa, piena di armadi vuoti in attesa delle casse che arriveranno chissáquandomegliononcipensi. Un paradiso. Con un MA. IL FORNO. IL FORNO È A GAS. E come dice Mo', il forno a gas é il male.
Primo grande problema. Secondo grande problema: le "leccarde", ovverosia gli aggeggi su cui si poggia quello che va in forno. Ecco, le leccarde qui sono solo a graticola ed hanno un sistema diabolico per cui o le sistemi con la livella o non stan dritte (serve dire che metá della mia prima quiche é finita qual orrenda frittata blob sul fondo del forno? No, non serve). 'Nzomma, una tragedia. Terzo problema: il levito in bustine non esiste. Ci sono i barattoli. E la mia bilancia digitale é nelle casse di cui sopra. Alo ha fatto una spedizione di Bertolini in bustine che secondo me mi porterá all'arresto al momento della consegna da parte del postino messicano baffuto...ma fino ad allora, nulla.
Questa serie di sventure mi ha tenuto a lungo lontano dalle torte ed affini. Peró l'altra settimana é arrivata Charlie e con lei una ventata di casa, amore, risate (e di tutto quel bendiddio che vedete nella seconda foto...perché la colazione é il pasto piú importante della giornata..o no? ;) e quindi ho deciso di fregarmene e di affrontare il forno del male.
Ecco allora la "Tatosa's mud mexican cake", che all'inizio si doveva chiamare "Moctezuma's mud cake", ma poi pensandoci meglio l'ho ribattezzata per:
a) non svegliare il can che dorme..e che cane, mannaggia a lui
b) forse sarebbe stato di cattivo gusto, per colore, etc ;)))
c) e soprattutto, la mia tatosa si merita questa torta dolce, grintosa, speciale. Come lei.

Viene da qui (grazie Ale, come sempre...e anche per le dritte on line ;) e ci vogliono:


  • 6 uova fresche e buone
  • 110 gr di zucchero di canna
  • 400 gr di cioccolato nero sciolto
  • 250 ml di panna fresca NON montata
  • 4 cucchiaiate di liquore (io c'ho messo il whisky del Sanso, andrebbe il Cointreau. Magari la prossima volta ci schiaffo la tequilaaaaaa, ándale)
Forno a 180 gradi. Sbatto bene bene bene uova e zucchero (per un bel po', finché quadruplicano il volume). Poi aggiungo il cioccolato sciolto un po' alla volta (ndA: anche il mio mexican microonde mi odia: per la prima volta in anni di onorata carriera di scioglitrice al micro, mi si é cotto il cioccolato. MA SI PUÓ??!! Meno male che ne avevo una scorta) ed infine, con un cucchiaio di legno, la panna e il liquore. Verso tutto in una tortiera imburatta (per me 24 cm, é l'unica che ho) e rivestita di carta forno. Metto la tortiera in una teglia che la contenga e piena a metá di acqua calda (la mia prima torta a bagnomaria, yeah) e inforno. Dopo mezz'ora, copro con un foglio di carta d'alluminio e lascio altri 30 minuti circa.
Sforno, facendo attenzione all'acqua, la leccarda che oscilla, le cavallette, etc e lascio raffreddare. Quando é fredda, metto la creatura su un piatto e la lascio in frigo tutta la notte. Ale dice di servirla con lamponi freschi o salsa di lamponi. E' spaziale, una sorta di mousse ma piú soda.
E io ve la regalo, con tutti i bei pensieri che riempiono le mie giornate, cosí diverse ma cosí piene di amore e di cose nuove. Vi porto tutti con me, sempre. 
Bon appetit!

Queridos todos, aunque lejos (o no? Al fin y al cabo la geografía es una opinión ;) estáis todos aquí conmigo, en mi sofá, mientras escribo y miro la terraza y las plantas que lentamente estoy matando, como siempre hago ;)  
Si me pongo a pensar en que la última vez que escribía (y cocinaba) estaba al otro lado del charco (el vuestro) y vivía una vida completamente diferente, se me hace un nudo en la garganta. Pero creo que ya es hora de retomar nuestro diálogo. Lo necesito y también me sé de alguien que está deseando dejar de ver el dichoso albondigón (os quiero, nenas). 
Empecemos, pues ;) La primera foto que veis es nuestra maravillosa cocina...grande, alegre y llena de armarios vacíos que algún día se llenarán (cuándo? Pues claro... que no lo sabemos. Ahora mismo están las cajas navegando por el Océano, mejor no lo piense ;).  Enfín, nuestra cocina es el paraíso. Con un PERO. Un Pero muy grande. El peor. EL HORNO. EL HORNO ES UN HORNO DE GAS. Y como dice mi amiga Mo', el horno de gas es el MAL. Éste es el primer problema. El segundo es que las bandejas son de rejilla y se necesita una carrera de ingeniería civil para colocarlas y que se mantengan rectas (no hace falta contaros que la mitad de primera quiche ha acabado cual tortilla en el fondo del dichoso horno, verdad? ;) Tercer problema: la levadura en sobres no existe. Sólo se vende en tarritos. Y mientras espero que me lleguen los sobres que me ha enviado Mami (no sé cómo tratará el correo mexicano un paquete lleno de polvo blanco, pero confío en que algún día me lo entreguen ;), vivo así, alejada del maravilloso mundo de pasteles y tartas.
Peeeeero, la semana pasada llegó Charlie y con ella sabor de casa, amor, risas (y todo lo que veis en la segunda foto, porque un buen desayuno es básico o no?) así que decidí enfrentarme al horno del mal.
He aquí pues la "Tatosa's mud mexican cake", que al principio se tenía que llamar "Moctezuma's mud cake", pero luego pensé que:
a) mejor no provocar demasiado a mi amigo Mocti, ese gran bastardo que ha decidido ser mi mejor amigo desde que vivo aquí 
b) el binomio "chocolate-Mocti" no es de los más finos, por el color, etc ;)
c) sobre todo, mi Charlie se merece una tarta con su nombre que sea como ella: dulce, con carácter y especial. 

La receta viene de  qui (gracias Ale comos siempre) y necesitamos:

  • 6 huevos buenos y frescos
  • 110 gr de azúcar moreno
  • 400 gr de chocolate negro derretido
  • 250 ml de nata para montar SIN montar
  • 4 cucharadas de licor (he puesto el whisky del Sanso, en la receta dicen Cointreau. Igual la próxima vez le pongo tequilaaaaaa, ándale)
El horno va a 180 grados. Bato bien huevos y azúcar (hasta que el volumen sea 4 veces más). Luego añado el chocolate derretido y al final, con una cuchara de madera, la nata y el licor. Vierto todo en un molde (el mío de 24cm, es el único que tengo. Increíble pero cierto ;) enmantequillado y forrado con papel vegetal. Pongo el molde en un recipiente que lo contenga y que lleno por mitad de agua caliente (mi primera tarta al bañomaría...yeah!). Pongo en el horno. Al cabo de 30 minutos, cubro el molde con una hoja de papel albal y lo dejo 30 minutos más. Saco el molde y lo dejo enfriar. Cuando esté fría, pongo la tarta en un plato y la dejo en la nevera toda la noche.
Es parecida a una mousse, pero más consistente. Según Ale, se puede servir acompañada de frambuesas o salsa de frambuesas. Una delicia!
Así os la regalo, con todas las sensaciones bonitas que llenan mis días, tan diferentes y tan repletos de amor y cosas nuevas. Os llevo en el corazón, siempre y para siempre.
Bon appetit!


martes, 15 de mayo de 2012

POLPETTONANDO *SUPER ALBONDIGÓN DE ATÚN Y PATATAS*

Publicado por Toni en 10:48 1 comentarios


Avete presente quando vi prende una voglia matta matta matta di qualcosa e finché non ve lo magnate non siete contenti? A me capita spessissimo e quasi sempre si tratta di tonno, patate e maionese (e ovviamente cioccolato ;). Per decenza e dignitá non racconteró cosa sono stata capace di produrre con questo trinomio e mi limito a condividere una ricetta educata e pulita ;) che ho trovato in rete anni fa, per cui AGAIN non so a chi l'ho ciullata.
Ci vogliono:

  • 5 scatolette di tonno sott'olio sgocciolato bene
  • 3 patate
  • 1 uovo
  • 15 gr di pan grattato (un cucchiaio abbondante)
  • 10 gr di farina (ad occhio direi un cucchiaio)
  • volendo parmigiano grattato (che non ho e quindi non metto)
  • pepe
  • un zaccccco di maionese per accompagnare ;)


Lesso le patate in acqua salata, le schiaccio bene quando sono ancora calde (ocio a non scottarvi) e le lascio raffreddare. Le mescolo poi con il tonno, l'uovo, farina e pangrattato e pepe. Do al tutto la forma di un polpetún e lo adagio sulla leccarda, coperta da un foglio di carta forno.
Metto nel forno a 180 gradi per mezz'oretta.
Una volta freddo, lo taglio a fette e me lo pappo con la maionese, che naturalmente ho comprato fatta perché non sono la mia mamma e sicuramente se la facessi mi impazzirebbe ;)
Bon Appetit!

Lo confieso. I'm addicted. A las albóndigas (sobre todo las que hace mi chef prefe), al albondigón de mi madre, a las patatas, al atún, los fritos, la mayonesa, etc etc etc. Es decir, todo lo que tenga más de 1000kcal o que haga daño, me pierde. Te sube la tensión? Mío. Engorda? Mío. Es pesadísimo? Mío.


Este albondigón veraniego reúne un poco de todo lo que me más me chifla. Y se toma con mayonesa. Lo más grande ;)
Encontré la receta hace tiempos, en los años pre-blogmanía...así que una vez más la tengo apuntado en mi cuaderno sin autor. Sí, sigo siendo una web choriza.
Necesitamos:



  • 5 latas de atún en aceite de oliva, de las pequeñas. Hay que quitar bien el aceite
  • 3 patatas
  • 1 huevo
  • 10 gr harina (una cucharada, más o menos)
  • 15 gr de pan rallado (una cucharada bien llena)
  • pimienta
  • si queréis y si lo tenéis (no como yo) parmigiano del bueno rallado
  • un montón de mayonesa
Simplemente, hiervo las patatas en agua salada. Cuando aún están calientes las chafo con un tenedor y las dejo enfriarse. Las mezclo luego con el atún, el huevo, la harina, el pan rallado y añado pimienta al gusto. Formo un albondigón en la bandeja del horno, que habré cubierto con una hoja de papel vegetal.
Pongo todo al horno a 180 grados durante más o menos media hora.
Una vez frío, lo corto en rodajas y me lo como con un montón de mayonesa. Que naturalmente he comprado hecha ;)
Enjoy



martes, 8 de mayo de 2012

UNA TIRA L'ALTRA-BROWNIE CON CILIEGIE "BROWNIE CON CEREZAS"

Publicado por Toni en 9:29 0 comentarios


Ricettina velosce velosce che piace tanto ad Agatha. La faccio da anni, non mi ricordo dove l'ho trovata perché l'ho copiata sul mio quaderno delle ricette senza riferimenti (blonde inside). Per cui, se qualcuno la legge e scopre che sono una plagiatrice, me lo dica e faccio pubblica ammenda.
Ci vogliono (questa é la dose doppia, perché quella normale é miserella, nel senso..ne esce un brownie bassetto, se usate uno stampo normale. Per cui, io faccio doppia dose per il mio stampo rettangolare di sempre):
- 4 uova
- 200 gr di zucchero di canna
- 300 gr di cioccolato
- 250 gr di burro
- 200 gr di farina
- 1 cucchiaino di lievito
- 200 gr di ciliegie (quelle che sembrano amarene del Lidl o visto che ormai non dovrebbero costare 150€ al kilo, anche fresche, ovviamente senza nocciolo;) o anche di piú se vi piacciono molto.

Sciolgo burro e cioccolato. Batto bene uova e zucchero, aggiungo la farina con il lievito, il cioccoburro e 3/4 delle ciliegie. Verso tutto in uno stampo rettangolare imburrato bene e infarinato e sistemo il resto delle ciliegie sulla superficie, ben distanziate. Forno a 180 gradi per circa 35 minuti (prova stecchino!). Io questa volta l'ho tagliato a quadrotti e servito in pirottini.
Bon Appetit!

Este brownie le encanta a Agatha (Agatha, jo m'encantas) y lleva años en la top-ten. Lástima que no me acuerde de dónde la he sacado (soy rubia, dentro y fuera) y encima en mi cuaderno de recetas no he puesto la referencia. En fin, si alguien lo reconoce, que me avise y pediré perdón por choriza (aunque ha sido sin querer) ;)
Necesitamos (ésta es la dosis doble, puesto que la "normal" hace un brownie bajito, en un molde normal. Yo prefiero doblar las dosis para que se quede más alto y más esponjoso. Si vuestro molde es pequeño, basta la mitad):
- 4 huevos
- 200 gr de azúcar moreno
- 300 gr de chocolate
- 250 gr de mantequilla
- 200 gr de harina
-1 cucharadita de levadura
- 200 gr de cerezas (las del Lidl, en jarabe. O las frescas, sin hueso ;) Podéis poner más si os gustan mucho.


Derrito chocolate y mantequilla. Bato bien los huevos con el azúcar, añado la harina con la levadura y la mezcla de choco y mantequilla. Añado también 3/4 de las cerezas. Vierto la masa en un molde enmantequillado y enharinado y pongo las cerezas que me quedan en la superficie, a distancia las unas de las otras. Horno a 180 grados durante más o menos 35 minutos (prueba palillo). Yo lo he cortado en trocitos y servido como si fueran pastitas.

viernes, 27 de abril de 2012

LA TORTA DI MELE DELLA MIA MAMMA*LA TARTA DE MANZANAS DE MI MAMI*

Publicado por Toni en 15:25 2 comentarios

Ci sono delle torte che fanno casa. Infanzia e dolcezza. E da sole risolvono tutto.
E in un pomeriggio del tutto proustiano ti ritrovi catapultata a 2000 kilometri di distanza, dove le montagne si vedono dalla finestra e non devi camminare facendo lo slalom tra tedeschi unti di crema come fritelle e con le gambe color magenta. Dove tutto é accogliente e ti scalda il cuore. Dove le parole sono un di piú perché bastano gli abbracci e le cose fatte insieme.

Perché cercare una ricetta nuova se hai giá quella della miglior torta di mele del mondo?


Ricetta di Alo (sí, la bonazza della foto ;), la mia mamma. Ricetta che regna incontrastata da anni e della cui origine non ho idea. So solo che una volta provata, esiste solo lei.

Ci vogliono:
-2uova
-100 gr di zucchero
-100 gr di burro fuso
-150 gr farina
-1 cucchiaino lievito
-pan grattato

e poi  (per la farcitura):
-limone
-4 mele
-50 gr di burro fuso
-6 cucchiai grandi di zucchero

Il forno va a 180 gradi. Imburro uno stampo da 24cm e lo cospargo con il pangrattato (a casa mia si fa sempre cosí: torte non di mele con farina, torte di mele con pangrattato. Come direbbe Mimí, "il perché, non so" ;). Sbatto uova e zucchero, aggiungo la farina, il lievito e il burro fuso. Verso tutto nello stampo. Ora mi dedico alla parte superiore. Fondo l'altro burro. Sbuccio 2 mele (se sbucciate tutte le mele insieme e lo fate prima, irroratele con il limone perché non anneriscano) e le taglio a fettine sottili sottili, cospargo la torta, le appiattisco con le mani e ci verso sopra metá burro e 3 cucchiai di zucchero. Sbuccio le altre due e faccio un secondo strato, con la stessa modalitá (burro fuso e zucchero sopra). La metto in forno per un'oretta. Occhio che le mele perdono liquido, per cui é meglio mettere un foglio di carta forno sulla leccarda.
E' spaziale mangiata tiepida.
Bon appetit e W la mamma!

Hay tartas que de inmediato te hacen sentir como en casa. Parece que puedan resolver todos los problemas y en una tarde cualquiera, como si fuera magia, te transportan lejos, donde las montañas se ven desde la ventana y no tienes que esquivar a grupos de alemanes rojizos y embadurnados de crema si te apetece darte un paseo. Donde todo es cálido, acogedor y lleno. Donde las palabras sobran porque bastan los abrazos y la vida que hemos compartido y compartimos, siempre, a pesar de la distancia.

¿Porqué buscar una receta nueva si ya tengo la mejor tarta de manzanas del mundo?
Receta de Alo (que es el pibón de la foto ;), mi mami. Receta cuyo origen desconozco, que reina sin rivales desde hace años. Porque una vez que la has probado, sólo existe ella ;)

Necesitamos:
-2 huevos
-100 gr de azúcar
-150 gr de harina
-1 cucharadita de levadura
-100 gr de mantequilla derretida
-pan rallado
 Y además (para la parte de arriba):
-4 manzanas
-6 cucharadas de azúcar
-50 gr de mantequilla derretida
-limón

El horno va a 180 grados. Enmantequillo un molde de 24 cm y luego pongo el pan rallado (cómo se dirá? Lo enpanrallo? ;))) Es decir, hago con el pan rallado lo que normalmente hago con la harina, para que no se pegue la masa). Bato bien los huevos con el azúcar, añado harina, levadura y mantequilla fundida. Vierto la masa en el molde.
Ahora, corto 2 manzanas en lonchas muy finas (si corto todas las manzanas antes, las mojo con el zumo de limón para que no se pongan negras), la pongo encima de la masa, las nivelo con las manos y vierto encima mitad de la mantequilla fundida y 3 cucharadas de azúcar. Corto de la misma manera las otras 2 manzanas y hago lo mismo (las pongo encima de la primera capa de fruta, compacto, mantequilla y azúcar). Va al horno durante una hora (mejor poner una hoja de papel vegetal debajo del molde, porque suelta líquido).
Es deliciosa si la coméis aún tibia.
W la mamma!

miércoles, 25 de abril de 2012

TU NON MI BASTI MAI *TARTA DE CHOCO AGAIN*

Publicado por Toni en 4:25 0 comentarios
Della serie tuuu tuuu non mi basti mai (ciao Lucio, ancora non ci credo che non ci sei piú), a grande richiesta l'ennesima torta di cioccolato. Quando ormai pensavo di non poter far di peggio in termini di bomba, ualá. Arriva lei. E non ce n'e' piú per nessuno.
Viene da qui e ci vogliono:
-4 uova
-300 gr di zucchero
-330 gr di farina (ne ho messi 300 perché ho letto male...ma é venuta ottima lo stesso)
-mezza bustina di lievito
-1 cucchiaino di bicarbonato
-3 cucchiai di cacao amaro in polvere
-250 ml di panna o latte (ne ho messi 200,ovviamente di panna!)
-200 gr di burro fuso
-200 gr di cioccolato a pezzetti (io, in gocce)


Stampo da 24 cm imburrato e infarinato. Forno a 170 gradi. 
Sbatto bene le uova con lo zucchero e aggiungo la panna non montata o il latte. In una terrina, setaccio la farina, il lievito, il bicarbonato e il cacao. Unisco un po' alla volta le farine ai liquidi, mescolando sempre bene. Alla fine aggiungo il burro fuso e il cioccolato a pezzetti. In forno per un'ora (io l'ho cotta un'ora e 10 ed é rimasta un po' secca).


Quando la torta é fredda, mi dedico alla:


Glassa (perché a noi ci piace farci male ;)
-150 gr di cioccolato
-125 ml di panna liquida


Sciolgo il cioccolato a bagnomaria o in microonde. Aggiungo mescolando bene la panna (toglietela un po' prima dal frigo perché non sia troppo fredda). Copro tutta la torta con questa crema. Io ora lo faccio in un battibaleno perché sono la capa delle fighe e soprattutto perché i miei colleghi meravigliosi mi hanno regalato un piatto che GIRA (figata pazzesca) e che fa tanto tanto tanto profescional ;)
Bon appetit!


Pues nada. Aunque lo intente, no hay maneraaaaaaa. Y siempre vuelvo al chocolate. Y cada vez con más intensidad (calórica, ça va sans dire).
Gran tarta (hablando en términos de tamaño, altura, peso y efectos nefastos pre operación bikini) que ha alegrado una cena maravillosa y una mañana en este nuestro edificio perdido en la nada (pero ¡cómo lo pasemos!, eh? ;).
Receta aquí. Necesitamos:


-4 huevos
-300 gr de azúcar
-330 gr de harina (he puesto 300 porque leí mal ;) pero ha salido buena igual)
-medio sobre de levadura
-1 cucharadita de bicarbonato
-3 cucharas de cacao amargo
-250 ml de nata o leche (he puesto 200, naturalmente de nata ;)
-200 gr de mantequilla fundida
-200 gr de chocolate en trocitos (yo, en gotas, las de Mercadona)


Molde de 24cm, enmantequillado y enharinado. Horno a 170 grados.
Bato bien los huevos con el azúcar y añado la nata sin montar o la leche. En un bol, tamizo la harina, la levadura, el bicarbonato y el cacao. Voy añadiendo poco a poco los ingredientes secos a los líquidos, mezclando bien. Al final, añado la mantequilla fundida y el chocolate en trozos. Va al horno durante una hora (yo la he dejado una hora y 10 minutos y me ha salido un pelín seca). 


Cuando la tarta esté fría, me dedico a hacerla más bomba haciendo la cobertura ;)


Glaseado:
-150 gr de chocolate
-125 ml de nata sin montar


Derrito el chocolate en el micro. Añado la nata (mejor sacarla un poco antes de la nevera para que no esté demasiado fría) y mezclo súper bien. Cubro toda la tarta. 
Para mí ahora es fácil fácil porque mis maravillosos compañeros de la antigua ofi me han regalado un plato que gira y puedo hacer como si tuviera arte (gracias familia!).





 

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