jueves, 29 de noviembre de 2012

ZARMON MIARMA (IL SALMONE SANSO'S WAY)

Publicado por Toni en 17:18 0 comentarios
Io lo amo, molto. E' l'uomo per me. Gli piacciono cucinare, mangiare, bere, il calcio, la Formula 1, le domeniche sul divano. E mi ha pure portato al concerto di Alejandro Sanz, lui che ascolta musica un tantin diversa. Per quanto sopra e mille altre meravigliose ragioni l'ho seguito dall'altra parte dell'Oceano e non me ne pento, anzi, ogni giorno sono piú felice.
Eppure c'é un momento in cui lo odio, profondamente. Senza pietá. E no, non é quando tira i calzini o non cambia la carta igenica (é il bello di avere una casa con tanti cessi ;). Ma é quando apre il frigo, quello stesso frigo che io ho guardato sconsolata 5 minuti prima pensando "Mannaggissima, non c'é una sega, toccherá andare di pasta al sugo". E dichiara: "Cucino io, improvviso". E dopo mezz'ora, lasciando la cucina perfetta che neanche la Signora Luisa, mi arriva con quanto sopra. E' nato cosí, alcuni mesi fa, il "zarmon mi arma" (con accento andaluso, visto che eravamo a Sevilla).
Antipasto veloce, squisito e molto "Lui" ;)
Non ho le dosi, andate ad occhio. Ci vogliono:
-patate lesse
-philadelphia
-cetriolini
-salmone affumicato (non a fettine, un pezzo intero, tipo filettino)
-olio buono

Semplicemente, quando le patate sono tiepide si tagliano a fette (mi suggeriscono dalla regia: cosí non si rompono) e si salano un pochino. Si fanno poi dei piccoli tagli con la punta del coltello e ci si versa dell'olio (giusto un po', per insaporirle). Su ogni fetta di patata lessa si mette il philadelphia, il salmone tagliato a bastoncini (secondo la dimensione della patata) e i cetriolini tagliati a pezzettini. Un giro d'olio buono e voilá, fatto.
E quando lo mangiamo ci sentiamo un po' meno lontani.
Bon appetit!

Le quiero. Mucho. Porque es perfecto (para mí). Le gusta cocinar, comer, beber, el fútbol, los coches, los domingos perreando en el sofá. Y me ha llevado al concierto de Alejandro Sanz, ÉL, que escucha Brianjonestownmassacre y cosas por el estilo. Por las razones susodichas y por mil otras más me he venido con él al otro lado del Océano y no me arrepiento, al contrario, cada día me hace más feliz.
Sin embargo, hay un momento en el que le odio, profundamente. Sin piedad. Y no, no es cuando deja los calcetines por el mundo ni cuando no cambia el papel en el baño (es lo bueno de tener una casa con muchos wc ;). Es cuando abre la nevera, esa misma que yo he mirado con desconsuelo 5 minutos antes pensando "JOPETAS *o FRIJOLES-como dicen aquí ;) * no hay na', toca otra vez pasta con tomate frito". Y declara: "Cocino yo, improviso". Y después de media hora, dejando la cocina impoluta que ni mi madre, aparece con un plato como el de la foto. Así nació en Sevilla hace meses "el zarmón mi arma", muy andaluz en su nombre y en sus colores. Es un entrante exquisito, fácil de hacer y que siempre tiene mucho éxito (a qué sí, Ana? ;)

Como lo hace el jefe, no me sé las dosis. Habrá que ir a ojo.
Necesitamos:
-patatas hervidas
-philadelphia
-pepinillos
-salmón ahumado (no en lonchas, más bien un filete)
- aceite del güeno

Simplemente, se cortan las patatas hervidas y se salan un poco (más bien frías para que no se rompan).  Se les hacen mini incisiones con la punta del cuchillo y le echamos un poco de aceite del güeno para que se impregne. Sobre cada trozo de patata se pone un poco de philadephia, el salmón cortado según el tamaño de la patata y los pepinillos bien picados. Un poco de aceite del güeno por encima y ya está.
Bon appetit!



miércoles, 14 de noviembre de 2012

TATOSA'S MUD MEXICAN CAKE

Publicado por Toni en 16:29 0 comentarios


Cari Amici tutti vicini perché la geografia é solo un'opinione (o per lo meno cosí vi sento, tutti qui stretti stretti sul mio divano, mentre guardo la mia terrazza con le piante che lentamente sto uccidendo ;),
eccomi di nuovo qui.
Se penso che l'ultima volta che scrivevo (e cucinavo) ero dall'altra parte dell'Oceano, la vostra, e vivevo una vita completamente diversa, mi piglia un po' il magone, ma penso che sia ora di riprendere il nostro dialogo culinario e non. Ne ho bisogno e so che anche a voi fará piacere sapere cosa combino in questa ridente piccola cittá.
Allora, vi spiego un po'. La prima foto che vedete é quella della nostra meravigliosa cucina..grande, spaziosa, piena di armadi vuoti in attesa delle casse che arriveranno chissáquandomegliononcipensi. Un paradiso. Con un MA. IL FORNO. IL FORNO È A GAS. E come dice Mo', il forno a gas é il male.
Primo grande problema. Secondo grande problema: le "leccarde", ovverosia gli aggeggi su cui si poggia quello che va in forno. Ecco, le leccarde qui sono solo a graticola ed hanno un sistema diabolico per cui o le sistemi con la livella o non stan dritte (serve dire che metá della mia prima quiche é finita qual orrenda frittata blob sul fondo del forno? No, non serve). 'Nzomma, una tragedia. Terzo problema: il levito in bustine non esiste. Ci sono i barattoli. E la mia bilancia digitale é nelle casse di cui sopra. Alo ha fatto una spedizione di Bertolini in bustine che secondo me mi porterá all'arresto al momento della consegna da parte del postino messicano baffuto...ma fino ad allora, nulla.
Questa serie di sventure mi ha tenuto a lungo lontano dalle torte ed affini. Peró l'altra settimana é arrivata Charlie e con lei una ventata di casa, amore, risate (e di tutto quel bendiddio che vedete nella seconda foto...perché la colazione é il pasto piú importante della giornata..o no? ;) e quindi ho deciso di fregarmene e di affrontare il forno del male.
Ecco allora la "Tatosa's mud mexican cake", che all'inizio si doveva chiamare "Moctezuma's mud cake", ma poi pensandoci meglio l'ho ribattezzata per:
a) non svegliare il can che dorme..e che cane, mannaggia a lui
b) forse sarebbe stato di cattivo gusto, per colore, etc ;)))
c) e soprattutto, la mia tatosa si merita questa torta dolce, grintosa, speciale. Come lei.

Viene da qui (grazie Ale, come sempre...e anche per le dritte on line ;) e ci vogliono:


  • 6 uova fresche e buone
  • 110 gr di zucchero di canna
  • 400 gr di cioccolato nero sciolto
  • 250 ml di panna fresca NON montata
  • 4 cucchiaiate di liquore (io c'ho messo il whisky del Sanso, andrebbe il Cointreau. Magari la prossima volta ci schiaffo la tequilaaaaaa, ándale)
Forno a 180 gradi. Sbatto bene bene bene uova e zucchero (per un bel po', finché quadruplicano il volume). Poi aggiungo il cioccolato sciolto un po' alla volta (ndA: anche il mio mexican microonde mi odia: per la prima volta in anni di onorata carriera di scioglitrice al micro, mi si é cotto il cioccolato. MA SI PUÓ??!! Meno male che ne avevo una scorta) ed infine, con un cucchiaio di legno, la panna e il liquore. Verso tutto in una tortiera imburatta (per me 24 cm, é l'unica che ho) e rivestita di carta forno. Metto la tortiera in una teglia che la contenga e piena a metá di acqua calda (la mia prima torta a bagnomaria, yeah) e inforno. Dopo mezz'ora, copro con un foglio di carta d'alluminio e lascio altri 30 minuti circa.
Sforno, facendo attenzione all'acqua, la leccarda che oscilla, le cavallette, etc e lascio raffreddare. Quando é fredda, metto la creatura su un piatto e la lascio in frigo tutta la notte. Ale dice di servirla con lamponi freschi o salsa di lamponi. E' spaziale, una sorta di mousse ma piú soda.
E io ve la regalo, con tutti i bei pensieri che riempiono le mie giornate, cosí diverse ma cosí piene di amore e di cose nuove. Vi porto tutti con me, sempre. 
Bon appetit!

Queridos todos, aunque lejos (o no? Al fin y al cabo la geografía es una opinión ;) estáis todos aquí conmigo, en mi sofá, mientras escribo y miro la terraza y las plantas que lentamente estoy matando, como siempre hago ;)  
Si me pongo a pensar en que la última vez que escribía (y cocinaba) estaba al otro lado del charco (el vuestro) y vivía una vida completamente diferente, se me hace un nudo en la garganta. Pero creo que ya es hora de retomar nuestro diálogo. Lo necesito y también me sé de alguien que está deseando dejar de ver el dichoso albondigón (os quiero, nenas). 
Empecemos, pues ;) La primera foto que veis es nuestra maravillosa cocina...grande, alegre y llena de armarios vacíos que algún día se llenarán (cuándo? Pues claro... que no lo sabemos. Ahora mismo están las cajas navegando por el Océano, mejor no lo piense ;).  Enfín, nuestra cocina es el paraíso. Con un PERO. Un Pero muy grande. El peor. EL HORNO. EL HORNO ES UN HORNO DE GAS. Y como dice mi amiga Mo', el horno de gas es el MAL. Éste es el primer problema. El segundo es que las bandejas son de rejilla y se necesita una carrera de ingeniería civil para colocarlas y que se mantengan rectas (no hace falta contaros que la mitad de primera quiche ha acabado cual tortilla en el fondo del dichoso horno, verdad? ;) Tercer problema: la levadura en sobres no existe. Sólo se vende en tarritos. Y mientras espero que me lleguen los sobres que me ha enviado Mami (no sé cómo tratará el correo mexicano un paquete lleno de polvo blanco, pero confío en que algún día me lo entreguen ;), vivo así, alejada del maravilloso mundo de pasteles y tartas.
Peeeeero, la semana pasada llegó Charlie y con ella sabor de casa, amor, risas (y todo lo que veis en la segunda foto, porque un buen desayuno es básico o no?) así que decidí enfrentarme al horno del mal.
He aquí pues la "Tatosa's mud mexican cake", que al principio se tenía que llamar "Moctezuma's mud cake", pero luego pensé que:
a) mejor no provocar demasiado a mi amigo Mocti, ese gran bastardo que ha decidido ser mi mejor amigo desde que vivo aquí 
b) el binomio "chocolate-Mocti" no es de los más finos, por el color, etc ;)
c) sobre todo, mi Charlie se merece una tarta con su nombre que sea como ella: dulce, con carácter y especial. 

La receta viene de  qui (gracias Ale comos siempre) y necesitamos:

  • 6 huevos buenos y frescos
  • 110 gr de azúcar moreno
  • 400 gr de chocolate negro derretido
  • 250 ml de nata para montar SIN montar
  • 4 cucharadas de licor (he puesto el whisky del Sanso, en la receta dicen Cointreau. Igual la próxima vez le pongo tequilaaaaaa, ándale)
El horno va a 180 grados. Bato bien huevos y azúcar (hasta que el volumen sea 4 veces más). Luego añado el chocolate derretido y al final, con una cuchara de madera, la nata y el licor. Vierto todo en un molde (el mío de 24cm, es el único que tengo. Increíble pero cierto ;) enmantequillado y forrado con papel vegetal. Pongo el molde en un recipiente que lo contenga y que lleno por mitad de agua caliente (mi primera tarta al bañomaría...yeah!). Pongo en el horno. Al cabo de 30 minutos, cubro el molde con una hoja de papel albal y lo dejo 30 minutos más. Saco el molde y lo dejo enfriar. Cuando esté fría, pongo la tarta en un plato y la dejo en la nevera toda la noche.
Es parecida a una mousse, pero más consistente. Según Ale, se puede servir acompañada de frambuesas o salsa de frambuesas. Una delicia!
Así os la regalo, con todas las sensaciones bonitas que llenan mis días, tan diferentes y tan repletos de amor y cosas nuevas. Os llevo en el corazón, siempre y para siempre.
Bon appetit!


martes, 15 de mayo de 2012

POLPETTONANDO *SUPER ALBONDIGÓN DE ATÚN Y PATATAS*

Publicado por Toni en 10:48 1 comentarios


Avete presente quando vi prende una voglia matta matta matta di qualcosa e finché non ve lo magnate non siete contenti? A me capita spessissimo e quasi sempre si tratta di tonno, patate e maionese (e ovviamente cioccolato ;). Per decenza e dignitá non racconteró cosa sono stata capace di produrre con questo trinomio e mi limito a condividere una ricetta educata e pulita ;) che ho trovato in rete anni fa, per cui AGAIN non so a chi l'ho ciullata.
Ci vogliono:

  • 5 scatolette di tonno sott'olio sgocciolato bene
  • 3 patate
  • 1 uovo
  • 15 gr di pan grattato (un cucchiaio abbondante)
  • 10 gr di farina (ad occhio direi un cucchiaio)
  • volendo parmigiano grattato (che non ho e quindi non metto)
  • pepe
  • un zaccccco di maionese per accompagnare ;)


Lesso le patate in acqua salata, le schiaccio bene quando sono ancora calde (ocio a non scottarvi) e le lascio raffreddare. Le mescolo poi con il tonno, l'uovo, farina e pangrattato e pepe. Do al tutto la forma di un polpetún e lo adagio sulla leccarda, coperta da un foglio di carta forno.
Metto nel forno a 180 gradi per mezz'oretta.
Una volta freddo, lo taglio a fette e me lo pappo con la maionese, che naturalmente ho comprato fatta perché non sono la mia mamma e sicuramente se la facessi mi impazzirebbe ;)
Bon Appetit!

Lo confieso. I'm addicted. A las albóndigas (sobre todo las que hace mi chef prefe), al albondigón de mi madre, a las patatas, al atún, los fritos, la mayonesa, etc etc etc. Es decir, todo lo que tenga más de 1000kcal o que haga daño, me pierde. Te sube la tensión? Mío. Engorda? Mío. Es pesadísimo? Mío.


Este albondigón veraniego reúne un poco de todo lo que me más me chifla. Y se toma con mayonesa. Lo más grande ;)
Encontré la receta hace tiempos, en los años pre-blogmanía...así que una vez más la tengo apuntado en mi cuaderno sin autor. Sí, sigo siendo una web choriza.
Necesitamos:



  • 5 latas de atún en aceite de oliva, de las pequeñas. Hay que quitar bien el aceite
  • 3 patatas
  • 1 huevo
  • 10 gr harina (una cucharada, más o menos)
  • 15 gr de pan rallado (una cucharada bien llena)
  • pimienta
  • si queréis y si lo tenéis (no como yo) parmigiano del bueno rallado
  • un montón de mayonesa
Simplemente, hiervo las patatas en agua salada. Cuando aún están calientes las chafo con un tenedor y las dejo enfriarse. Las mezclo luego con el atún, el huevo, la harina, el pan rallado y añado pimienta al gusto. Formo un albondigón en la bandeja del horno, que habré cubierto con una hoja de papel vegetal.
Pongo todo al horno a 180 grados durante más o menos media hora.
Una vez frío, lo corto en rodajas y me lo como con un montón de mayonesa. Que naturalmente he comprado hecha ;)
Enjoy



martes, 8 de mayo de 2012

UNA TIRA L'ALTRA-BROWNIE CON CILIEGIE "BROWNIE CON CEREZAS"

Publicado por Toni en 9:29 0 comentarios


Ricettina velosce velosce che piace tanto ad Agatha. La faccio da anni, non mi ricordo dove l'ho trovata perché l'ho copiata sul mio quaderno delle ricette senza riferimenti (blonde inside). Per cui, se qualcuno la legge e scopre che sono una plagiatrice, me lo dica e faccio pubblica ammenda.
Ci vogliono (questa é la dose doppia, perché quella normale é miserella, nel senso..ne esce un brownie bassetto, se usate uno stampo normale. Per cui, io faccio doppia dose per il mio stampo rettangolare di sempre):
- 4 uova
- 200 gr di zucchero di canna
- 300 gr di cioccolato
- 250 gr di burro
- 200 gr di farina
- 1 cucchiaino di lievito
- 200 gr di ciliegie (quelle che sembrano amarene del Lidl o visto che ormai non dovrebbero costare 150€ al kilo, anche fresche, ovviamente senza nocciolo;) o anche di piú se vi piacciono molto.

Sciolgo burro e cioccolato. Batto bene uova e zucchero, aggiungo la farina con il lievito, il cioccoburro e 3/4 delle ciliegie. Verso tutto in uno stampo rettangolare imburrato bene e infarinato e sistemo il resto delle ciliegie sulla superficie, ben distanziate. Forno a 180 gradi per circa 35 minuti (prova stecchino!). Io questa volta l'ho tagliato a quadrotti e servito in pirottini.
Bon Appetit!

Este brownie le encanta a Agatha (Agatha, jo m'encantas) y lleva años en la top-ten. Lástima que no me acuerde de dónde la he sacado (soy rubia, dentro y fuera) y encima en mi cuaderno de recetas no he puesto la referencia. En fin, si alguien lo reconoce, que me avise y pediré perdón por choriza (aunque ha sido sin querer) ;)
Necesitamos (ésta es la dosis doble, puesto que la "normal" hace un brownie bajito, en un molde normal. Yo prefiero doblar las dosis para que se quede más alto y más esponjoso. Si vuestro molde es pequeño, basta la mitad):
- 4 huevos
- 200 gr de azúcar moreno
- 300 gr de chocolate
- 250 gr de mantequilla
- 200 gr de harina
-1 cucharadita de levadura
- 200 gr de cerezas (las del Lidl, en jarabe. O las frescas, sin hueso ;) Podéis poner más si os gustan mucho.


Derrito chocolate y mantequilla. Bato bien los huevos con el azúcar, añado la harina con la levadura y la mezcla de choco y mantequilla. Añado también 3/4 de las cerezas. Vierto la masa en un molde enmantequillado y enharinado y pongo las cerezas que me quedan en la superficie, a distancia las unas de las otras. Horno a 180 grados durante más o menos 35 minutos (prueba palillo). Yo lo he cortado en trocitos y servido como si fueran pastitas.

viernes, 27 de abril de 2012

LA TORTA DI MELE DELLA MIA MAMMA*LA TARTA DE MANZANAS DE MI MAMI*

Publicado por Toni en 15:25 2 comentarios

Ci sono delle torte che fanno casa. Infanzia e dolcezza. E da sole risolvono tutto.
E in un pomeriggio del tutto proustiano ti ritrovi catapultata a 2000 kilometri di distanza, dove le montagne si vedono dalla finestra e non devi camminare facendo lo slalom tra tedeschi unti di crema come fritelle e con le gambe color magenta. Dove tutto é accogliente e ti scalda il cuore. Dove le parole sono un di piú perché bastano gli abbracci e le cose fatte insieme.

Perché cercare una ricetta nuova se hai giá quella della miglior torta di mele del mondo?


Ricetta di Alo (sí, la bonazza della foto ;), la mia mamma. Ricetta che regna incontrastata da anni e della cui origine non ho idea. So solo che una volta provata, esiste solo lei.

Ci vogliono:
-2uova
-100 gr di zucchero
-100 gr di burro fuso
-150 gr farina
-1 cucchiaino lievito
-pan grattato

e poi  (per la farcitura):
-limone
-4 mele
-50 gr di burro fuso
-6 cucchiai grandi di zucchero

Il forno va a 180 gradi. Imburro uno stampo da 24cm e lo cospargo con il pangrattato (a casa mia si fa sempre cosí: torte non di mele con farina, torte di mele con pangrattato. Come direbbe Mimí, "il perché, non so" ;). Sbatto uova e zucchero, aggiungo la farina, il lievito e il burro fuso. Verso tutto nello stampo. Ora mi dedico alla parte superiore. Fondo l'altro burro. Sbuccio 2 mele (se sbucciate tutte le mele insieme e lo fate prima, irroratele con il limone perché non anneriscano) e le taglio a fettine sottili sottili, cospargo la torta, le appiattisco con le mani e ci verso sopra metá burro e 3 cucchiai di zucchero. Sbuccio le altre due e faccio un secondo strato, con la stessa modalitá (burro fuso e zucchero sopra). La metto in forno per un'oretta. Occhio che le mele perdono liquido, per cui é meglio mettere un foglio di carta forno sulla leccarda.
E' spaziale mangiata tiepida.
Bon appetit e W la mamma!

Hay tartas que de inmediato te hacen sentir como en casa. Parece que puedan resolver todos los problemas y en una tarde cualquiera, como si fuera magia, te transportan lejos, donde las montañas se ven desde la ventana y no tienes que esquivar a grupos de alemanes rojizos y embadurnados de crema si te apetece darte un paseo. Donde todo es cálido, acogedor y lleno. Donde las palabras sobran porque bastan los abrazos y la vida que hemos compartido y compartimos, siempre, a pesar de la distancia.

¿Porqué buscar una receta nueva si ya tengo la mejor tarta de manzanas del mundo?
Receta de Alo (que es el pibón de la foto ;), mi mami. Receta cuyo origen desconozco, que reina sin rivales desde hace años. Porque una vez que la has probado, sólo existe ella ;)

Necesitamos:
-2 huevos
-100 gr de azúcar
-150 gr de harina
-1 cucharadita de levadura
-100 gr de mantequilla derretida
-pan rallado
 Y además (para la parte de arriba):
-4 manzanas
-6 cucharadas de azúcar
-50 gr de mantequilla derretida
-limón

El horno va a 180 grados. Enmantequillo un molde de 24 cm y luego pongo el pan rallado (cómo se dirá? Lo enpanrallo? ;))) Es decir, hago con el pan rallado lo que normalmente hago con la harina, para que no se pegue la masa). Bato bien los huevos con el azúcar, añado harina, levadura y mantequilla fundida. Vierto la masa en el molde.
Ahora, corto 2 manzanas en lonchas muy finas (si corto todas las manzanas antes, las mojo con el zumo de limón para que no se pongan negras), la pongo encima de la masa, las nivelo con las manos y vierto encima mitad de la mantequilla fundida y 3 cucharadas de azúcar. Corto de la misma manera las otras 2 manzanas y hago lo mismo (las pongo encima de la primera capa de fruta, compacto, mantequilla y azúcar). Va al horno durante una hora (mejor poner una hoja de papel vegetal debajo del molde, porque suelta líquido).
Es deliciosa si la coméis aún tibia.
W la mamma!

miércoles, 25 de abril de 2012

TU NON MI BASTI MAI *TARTA DE CHOCO AGAIN*

Publicado por Toni en 4:25 0 comentarios
Della serie tuuu tuuu non mi basti mai (ciao Lucio, ancora non ci credo che non ci sei piú), a grande richiesta l'ennesima torta di cioccolato. Quando ormai pensavo di non poter far di peggio in termini di bomba, ualá. Arriva lei. E non ce n'e' piú per nessuno.
Viene da qui e ci vogliono:
-4 uova
-300 gr di zucchero
-330 gr di farina (ne ho messi 300 perché ho letto male...ma é venuta ottima lo stesso)
-mezza bustina di lievito
-1 cucchiaino di bicarbonato
-3 cucchiai di cacao amaro in polvere
-250 ml di panna o latte (ne ho messi 200,ovviamente di panna!)
-200 gr di burro fuso
-200 gr di cioccolato a pezzetti (io, in gocce)


Stampo da 24 cm imburrato e infarinato. Forno a 170 gradi. 
Sbatto bene le uova con lo zucchero e aggiungo la panna non montata o il latte. In una terrina, setaccio la farina, il lievito, il bicarbonato e il cacao. Unisco un po' alla volta le farine ai liquidi, mescolando sempre bene. Alla fine aggiungo il burro fuso e il cioccolato a pezzetti. In forno per un'ora (io l'ho cotta un'ora e 10 ed é rimasta un po' secca).


Quando la torta é fredda, mi dedico alla:


Glassa (perché a noi ci piace farci male ;)
-150 gr di cioccolato
-125 ml di panna liquida


Sciolgo il cioccolato a bagnomaria o in microonde. Aggiungo mescolando bene la panna (toglietela un po' prima dal frigo perché non sia troppo fredda). Copro tutta la torta con questa crema. Io ora lo faccio in un battibaleno perché sono la capa delle fighe e soprattutto perché i miei colleghi meravigliosi mi hanno regalato un piatto che GIRA (figata pazzesca) e che fa tanto tanto tanto profescional ;)
Bon appetit!


Pues nada. Aunque lo intente, no hay maneraaaaaaa. Y siempre vuelvo al chocolate. Y cada vez con más intensidad (calórica, ça va sans dire).
Gran tarta (hablando en términos de tamaño, altura, peso y efectos nefastos pre operación bikini) que ha alegrado una cena maravillosa y una mañana en este nuestro edificio perdido en la nada (pero ¡cómo lo pasemos!, eh? ;).
Receta aquí. Necesitamos:


-4 huevos
-300 gr de azúcar
-330 gr de harina (he puesto 300 porque leí mal ;) pero ha salido buena igual)
-medio sobre de levadura
-1 cucharadita de bicarbonato
-3 cucharas de cacao amargo
-250 ml de nata o leche (he puesto 200, naturalmente de nata ;)
-200 gr de mantequilla fundida
-200 gr de chocolate en trocitos (yo, en gotas, las de Mercadona)


Molde de 24cm, enmantequillado y enharinado. Horno a 170 grados.
Bato bien los huevos con el azúcar y añado la nata sin montar o la leche. En un bol, tamizo la harina, la levadura, el bicarbonato y el cacao. Voy añadiendo poco a poco los ingredientes secos a los líquidos, mezclando bien. Al final, añado la mantequilla fundida y el chocolate en trozos. Va al horno durante una hora (yo la he dejado una hora y 10 minutos y me ha salido un pelín seca). 


Cuando la tarta esté fría, me dedico a hacerla más bomba haciendo la cobertura ;)


Glaseado:
-150 gr de chocolate
-125 ml de nata sin montar


Derrito el chocolate en el micro. Añado la nata (mejor sacarla un poco antes de la nevera para que no esté demasiado fría) y mezclo súper bien. Cubro toda la tarta. 
Para mí ahora es fácil fácil porque mis maravillosos compañeros de la antigua ofi me han regalado un plato que gira y puedo hacer como si tuviera arte (gracias familia!).





domingo, 15 de abril de 2012

LA REGINA DEL FORMAGGIO-CHEESECAKE SALATA AL SALMONE *CHEESECAKE SALADO CON SALMÓN*

Publicado por Toni en 5:05 0 comentarios


Sono una donna picassiana. No, non nel senso che c'ho gli occhi storti e la bocca all'altezza del collo (il didietro sí invece... ormai é dove non dovrebbe essere, cioé 30 cm piú in basso ;)
Nel senso che vado per fasi. E questa é la fase cheese. Dopo il successone della quasi NY cheesecake (che era davvero buona, anche se non dovrei dirlo io), mi sono lanciata in una torta al formaggio salata, che da tempo volevo provare e che é proprio una figata. Facile, d'effetto e gustosissima. D'ora in poi, niente piú quiche, solo cheese!
Le "colpevoli" sono le due Ale, le mie foodbloggers del cuore. Qui e qui.
Ci vogliono:
Per la base:
-120 gr di pangrattato
-120 gr di parmiggiano grattuggiato
-80 gr di burro fuso.
NOTA: la prossima volta metteró meno formaggio e piú pan grattato (tipo 140-100 o 160-80). A mio gusto, era troppo saporita.
Stampo a cerniera da 24cm, imburrato. Mescolo le briciole con il burro fuso e compatto tutto sul fondo dello stampo. Frigo per mezz'ora.
Per la crema:
-500 gr di Philadelphia
-2 uova
-60 gr di panna liquida
-mezza cipolla
-200 gr di salmone affumicato
-olio

Faccio stufare la cipolla a pezzettini in due cucchiai di olio e un po' d'acqua. Taglio a pezzettini piccoli il salmone (o lo metto nel mixer e lo trito del tutto, io il mixer non ce l'ho quindi vado di coltello ;). Mescolo con le fruste il formaggio e le uova, aggiungo la panna, la cipolla e il salmone. Non serve il sale perché il salmone di per sé basta. Forno a 170 gradi per un'oretta circa. Passo un coltellino lungo il bordo per evitare che si rompa e la faccio raffreddare prima di togliere lo stampo.

Salsina d'accompagnamento (rivisitata):
-100 gr di crème fraîche ( o mascarpone)
-2-3 cucchiaini di senape di Digione
-1 cucchiaino di capperi dissalati.
Semplicemente, mescolo tutto.

Servo la torta tiepida con la salsina a parte (che ci sta un sacco bene!).
IDEA; io la useró come base per altre varianti, tipo con speck, prosciutto cotto o crudo, verdure, pollo, etc.
Bon appetit!

A mi Sandris, con amor. Porque if you want, siempre estaré allí ;)
Soy un poco coñazo, en general. Y cuando me gusta algo, me gusta. Escucho la misma canción 20 veces seguidas, me visto de un solo color a menudo, no cambio corte ni color de pelo desde que tengo 10 años (a parte un breve desgraciado paréntesis cuando tenía 22). Así que ahora tocan cheesecakes..dulces, salados, con gelatina, sin, etc ;)
Pero éste vale la pena de verdad: se hace en un momento, es gustosísimo, diferente. A mi Sandris y a mí nos ha encantado.
Viene de aquí y aquí (mis blogs prefe).
Para la base:
-120gr de pan rallado (he comprado en el Carrefour un tipo de pan rallado crujuente, marca FRUMEN que me ha gustado mucho!)
-120gr de parmigiano del bueno rallado
-80 gr de mantequilla fundida
NOTA: la próxima vez pondré menos queso y más pan (tipo 140-100 o 160-80). Para mi gusto, era demasiado sabrosa.

El molde es de 24cm, de los que se puedan abrir. Lo enmantequillo (alguien por favor me puede chivar como se dice correctamente??;) bien. Mezclo pan, queso y mantequilla fundida y pongo la masa en el molde, compactándola bien con una cuchara. Media hora a la nevera.

Para la crema:
-500 gr de Philadelphia
-2 huevos
-60 gr de nata líquida
-media cebolla
-200 gr de salmón ahumado
-aceite

Corto en trocitos pequeños la cebolla y la dejo pochar en poco aceite y agua. Mezclo con el turmix el queso, los huevos, la nata, la cebolla pochada y el salmón cortado en trozos pequeños (también podéis ponerlo en el robot y hacerlo paté, yo no tengo máquina así que...). No hace falta la sal porque el salmón ya es de por sí sabroso. Pongo la crema encima de la base. Horno a 170 grados durante una hora más o menos.
Cuando esté hecho, paso un cuchillo por el borde para que no se rompa al desmoldarlo. Y espero a que esté tibio para quitar el anillo del molde.

Salsita para acompañar (tuneada por mí):
-100 gr de crème fraîche
-2/3 cucharaditas de mostaza de Dijón
-1 cucharaditas de alcaparras.

Simplemente, mezclo todo y la sirvo con el cheesecake tibio, a parte (le da un toque maravilloso!)
IDEA: voy a utilizar esta base para otras variantes...por ejemplo, con tacos de jamón york o serrano o con verduras, pollo etc...
BUON APPETITO!


jueves, 12 de abril de 2012

WISH YOU WERE HERE - QUASI NY CHEESE CAKE

Publicado por Toni en 3:28 2 comentarios

O a dirla meglio wish I was there, con María, a New York. Ma prima o poi arrivo, anzi arriviamo. Ed é una minaccia! ;) (ndA: mentre componevo queste ispiratissime righe, mi ha scritto la principessa. Io credo alla telepatia. E credo all'Amicizia senza confini e senza limiti di tempo e spazio. Tvb)

Ormai é una simpatica abitudine e i poveri membri della famiglia italiana sono diventati le cavie piú o meno consapevoli dei miei esperimenti da uikend. All’urlo di “tanto noi ce magnamo tutto” si pappano senza batter ciglio quello che la mia mente diabolica architetta. E sta volta ho provato un cheesecake, ma cotto e senza gelatina. Cosí arrivo preparata alla prova fatidica, quando cioé dovró farlo per l’Amoremio.

Allora, un bel casino. Nel senso che questa é una di quelle ricette di cui esistono almeno 200 versioni, tra libri e rete. Alla fine ho optato per quella che mi sembrava piú facile e meno mappazza (si fa per dire) senza panna acida sopra ne’ dentro, quindi una quasi NY cheesecake. Solo formaggio (a kili, ovviamente)!

Viene da qui. Ocio: meglio farla il giorno prima!

Ci vogliono:

Per la base:

-200 gr di biscotti digestive

-125gr di burro fuso

-1 cucchiaio di zucchero di canna

Stampo da 24 cm, imburrato bene o foderato di carta forno. Procedimento di sempre: mazzuolo i biscotti pensando forte forte alla collega zoccola/capo inetto/ il figlio di Bossi etc etc etc o li riduco in briciole con il mixer, li mescolo con lo zucchero e il burro fuso e appiattisco bene il composto nello stampo. In frigo per mezz'oretta.

La crema:

-4 uova intere
-150 gr di zucchero
-500 gr di mascarpone
-250 gr di philadelphia (ho messo quello light perché mi faceva molto ridere l'accoppiata "mezzo kilo di mascarpone e formaggio leggero". Un po' come mettere il dolcificante nel caffé che accompagna una fettazza di Sacher ;)
-2 cucchiai di maizena
-la buccia grattugiata di un limone (che non ho messo)
-1 bustina di vanillina
Sbatto bene zucchero, uova e vanillina, poi aggiungo i formaggi ammorbiditi e la maizena. Verso la crema nello stampo e la cuocio per 10 minuti a 200 gradi e poi per circa 50 minuti a 170 gradi. OCIO 2: mettete un foglio di carta da forno sulla placca, sotto lo stampo, perché la creatura rilascia un liquidino profumato sí, ma bastardissimo da pulire dopo ;). Dovrá essere cotta ma tremolante (tipo il mio sottobraccio ;) al centro. La lascio 10 minuti in forno con la portella socchiusa. Appena sfornata, passo un coltellino intorno al bordo, per evitare che si rompa quando tolgo lo stampo. E la metto, una volta fredda e con lo stampo, a nannare il frigo per tutta la notte.
Il "topping" (fa molto figo dirlo, alla fine é volgarmente quello che ci va sopra, dicesi glassa o copertura ;) é affar vostro. Potete spaziare dal cioccolato fuso con un po' di panna, alla marmellata a gusto sciolta al microonde o, nel mio caso, frutta fresca (w il carrefour che mi regala l'un per due sui lamponi!)
Bon appetit!

Hay una persona en NY a la que quiero y admiro de verdad. A ella va dedicada esta tarta, con todo mi amor, que es mucho, y con la esperanza de poder pronto comernos un trozo de la NY cheesecake original en alguna pastelería chula del Village. Para ti, princesa.

Primer intento de cheesecake al horno, que tengo que estar preparada para el próximo encuentro con ipbdm (sí, Sanso, eres tú ;). Una vez más, gracias a mis conejitos de India que alegremente se prestan casi cada fin de semana a probar lo que mi mente diabólica va pensando durante las horas de inactividad mañanera.
La red y mi biblioteca están llenas de recetas de susodicho cheesecake, hecho que me provoca siempre un poco de ansiedad y dudas..con cuál me quedo? quito ésto y pongo más del otro como dice Pepita? Improviso?Ay qué problemas existenciales! En fin...he elegido la versión más simple, sin nata agria (que me da mucha pereza ir al super alemán con lluvia) pero con una cantidad brutal de queso, así que para el original yankee habrá que esperar a que deje de llover ;). Viene de aquí. Y es mejor hacerla un día antes!
Necesitamos:
Para la base:
-200 gr de galletas digestive
-125 gr de mantequilla fundida
-1 cucharada de azúcar moreno.
El molde en mi caso es de 24cm, enmantequillado como siempre ;) o forrado de papel vegetal. Machaco las galletas pensando fuerte en la compañera zo*** o en el jefe o en quien os apetezca y os dé más rabia o más elegantemente las pongo en el robot hasta que se queden hechas migas. Las mezclo con la mantequilla fundida y el azúcar y las compacto bien en el molde. A la nevera media hora.
Mientras tanto preparo la crema con:
-4 huevos
-150 gr de azúcar
-500 gr de mascarpone
-250 gr de Philadelphia (yo lo he puesto light porque me hacía mucha gracia la pareja "medio kilo de mascarpone con queso ligero"...como los que se toman café con sacarina para acompañar un trozo de Sacher ;)
-2 cucharadas de maicena
-piel de limón rallada (que no he puesto)
-1 sobrecito de azúcar con vanilla
Mezclo los huevos con el azúcar y el sobrecito de azúcar con vainilla hasta que estén espumosos, añado los quesos que he dejado fuera de la nevera un rato para que no estén tan sólidos y las cucharadas de maicena. Mezclo bien y vierto todo encima de la masa de galletas. Va al horno a 200 grados durante 10 minutos y luego a 170 grados durante alrededor de 50 minutos. IMPORTANTE: en el horno, poned debajo del molde una hoja de papel vegetal, porque la tarta va soltando un liquidito que huele genial pero que es un coñazo de quitar luego.
La tarta tiene que estar hecha pero con el centro un poco fofo. Apago el horno, la dejo con la puerta del horno abierta 10 minutos más y la saco. Paso enseguida un cuchillo por el borde para que no se rompa al desmoldarla. Una vez fría, la pongo en la nevera toda la noche (con el molde puesto, eh?)
Antes de servirla, podéis cubrirla como más os guste: con chocolate fundido con un poco de nata, mermelada calentada en el micro para que se quede líquida o, como en mi caso, con fruta fresca (gracias al Sr. Carrefour que me regala el 1x2 en las frambuesas!). ENJOY!


miércoles, 11 de abril de 2012

LOST IN ALFARO-I CARCIOFI DELLA NONNA *ALCACHOFAS DELLA NONNA*

Publicado por Toni en 6:47 0 comentarios
Alfaro: vi chiederete..cos'é? dov'é? perché? E io vi dico...bisogna andarci per capire. E' un paese come tanti, ma unico. Piccolo, nemmeno particolarmente pittoresco, a parte la meravigliosa "Collegiata" e le cicogne. Ma ha un'atmosfera unica, coinvolgente, pazzesca. Come trovarsi catapultati in una festa continua, allegra, familiare. E ti ritrovi sempre con un bicchiere di Rioja o una birretta o addirittura pure un GT (che costa 5€) in una mano e un pincho nell'altra. Il delirio della convivialitá. Sono tornata felice, satolla e pasciuta e con una borsa di asparagi bianchi e di carciofi, gentilmenti offerti dai migliori anfitrioni, la Moñi e Guglielmo. Gli asparagi me li son sparati alla friulana, con le uova sode. Per i carciofi mi sono sentita molto "fusion", perché mi piaceva l'idea del prodotto riojano cucinato alla romana...quindi li ho fatti con la ricetta della mia nonna Luci.
Ci vogliono:
-carciofi
-pan grattato
-prezzemolo (e volendo aglio)
-olio
-sale e pepe

Pulisco bene i carciofi, togliendo le foglie dure ed eventualmente le barbe (che questi per fortuna non hanno ;), pelo bene i gambi e li taglio a tocchetti. Mano mano che li pulisco, li metto in una bacinella con acqua con limone e li lascio lí 10 minuti. Nel frattempo, mescolo il pan grattato con il prezzemolo e volendo l'aglio a pezzettini. Apro bene i carciofi e ci verso dentro il composto (se i carciofi sono molto grandi, li posso tagliare in due o in quattro, io li ho lasciati interi e ho fatto in modo che potessero stare "in piedi"). Scaldo due cucchiai di olio in una padella, metto i carciofi e i gambi, lascio rosolare 2 minuti, sale e pepe, e poi verso acqua calda fino a coprirli quasi a metá. Lascio cuocere coperti per 30-40 minuti, aggiungendo acqua se necessario. Quelli della Nonna sono un altro mondo, ma pure questi non erano male.
Bon Appetit!

Cuando mi Alessandro me decía "Tienes que pasar el corte de Alfaro", no entendía yo muy bien a qué se refería. Ahora lo sé, oh si lo sé. Quería decir que tenía que estar bebiendo y comiendo SIN PARAR durante el tiempo requerido (8-10-12 horas? depende de la ocasión, pues ;). Alfaro no se puede describir, hay que vivirlo. No es un pueblo especialmente bonito, a parte la Colegiata, las cigüeñas y el Cuarto de la Sorpresa, pero tiene un encanto especial, un buen rollo continuo hecho de gente maja, de buen vino y de la sensación de estar en casa. He regresado a la isla con las ganas de volver cuanto antes y con una bolsa de verduras exquisitas que por fin saben a algo (gracias a Moñi y Guillermo, los mejores anfitriones).
Y como éso de la cocina "fusion" está muy de moda, osea, he decidido fusionar la huerta riojana con la cocina romana della mia nonna y han salido estas alcachofas ;)
Necesitamos (Guillermo, sin dosis ;)
-alcachofas
-pan rallado
-perejil y ajo
-sal, pimienta
-aceite
Limpio las alcachofas, quitando las hojas más externas y pelando bien los tallos, que cortaré en tacos. Conforme voy limpiándolas, las echo en un bol con agua y limón y las dejo allí durante 10 minutos. Mientras tanto, preparo el relleno, mezclando el pan con perejil y ajo si queréis. Abro bien las alcachofas y las relleno con la mezcla de pan y hierbas (si las alcachofas son muy grandes, se pueden cortar en dos o cuatro, yo las he dejado enteras y he cortado la parte de abajo "recta" para que se mantuvieran "de pie" en la sartén). Caliento dos cucharadas de aceite en una sartén, echo las alcachofas y los tallos y los dejo dorarse durante un par de minutos. Sal y pimienta. Echo luego agua caliente hasta llegar a la mitad de las alcachofas. Cubro y dejo que hagan "chup chup" (como diría alguien ;) durante 30-40 minutos o hasta que estén tiernas, añadiendo agua si necesario. Las de mi abuela son otra historia, pero éstas tampoco estaban malas ;)
AUPA ALFARO!

sábado, 24 de marzo de 2012

BA BA BA BANOFFEEEEEEEE

Publicado por Toni en 4:03 2 comentarios



L'amicizia, per me, é importante. Direi che é una delle cose piú importanti della mia vita. Per cui, se nell'arco di una settimana, due amici ti chiedono lo stesso dolce, alla fine cedi. Anche se sta roba non ti piace, non la ordini mai e, se é l'unica opzione di fine cena, per una volta resti senza dessert e ti scofani un cioccolatino appena varchi la porta di casa.
Qui invece il Banoffee (nome geniale dovuto a Banana+toffee...uuuuu, che pensatona! ;) riscuote successo planetario ed é gettonatissimo. Io detesto il dulce de leche (una sorta di crema al caramello che in Argentina metterebbero pure nello stufato e che é la gran passione di Leo, il papá di Felipe, che é colui che se la magna stasera) perché é trooooooppo dolce, stucchevole. E le banane non mi fanno impazzire..ma tant'è.
Allora, la ricetta é un po' inventata. Ho studiato, letto, paragonato, cercato la ricetta migliore, etc...e alla fine ho fatto un po' di testa mia (e comunque, ho giá in frigo un rassicurante fondant che mi papperó con Flavio alla faccia del Banoffee ;)

Ci vogliono:
-200 gr di biscotti digestive
-100 gr di burro fuso
-2/3 banane (nel mio caso 3 perché erano piccole)
-un po' di succo di limone
-1 confezione di Dulce de Leche (circa 400gr)
-500 gr di panna montata.
-cacao amaro o cioccolato grattuggiato

Dunque, a dir la veritá, la creazione é veloce, non necessita forno ne' particolare abilitá quindi un punto a suo favore.
Stampo nel mio caso rotondo da 24 cm., imburrato ( o mettete un foglio di carta da forno sul fondo). Riduco i biscotti in briciole (come sempre, nel robot se l'avete, arrangiandovi come vi va se ne siete prive. Io stavolta ho inaugurato una nuova diabolica tecnica, consistente nell'introdurre i biscotti in un sacchetto di quelli per congelare e poi PERCUOTERLI violentemente con batticarne e mattarello. Metodo efficace e terapeutico, lo consiglio ;) e poi li mescolo con il burro fuso. Verso nella tortiera e presso il tutto con un cucchiaio fino ad ottenere una base compatta. Metto in frigo per mezz'oretta.
Taglio le banane a rondelle non troppo sottili e le spruzzo con un po' di limone perché non anneriscano. Le sistemo sulla base di biscotti e le copro con la malta, alias Dulce de Leche (come sempre anche qui, quelle brave lo fanno. Basta bucare una lattina di latte condensato e metterla a bolllire per due ore. Anche no, io lo compro fatto, grazie ;). Copro poi il tutto con la panna montata. Io per decenza non l'ho zuccherata, ma c'é pure gente che lo fa ;)
Tutto in frigo per almeno 4 ore. E al momento di servirlo, lo cospargo con cacao amaro o, nel mio caso, ci grattugio sopra del cioccolato amaro.
Bon appetit!

La amistad es fundamental. Diría que es una de las cosas que más cuentan en mi vida. Así que si dos digo dos amigos te reclaman este dulce, decides hacerlo. Aunque no te guste, aunque estés rezando cada vez para que no lo elijan cuando un iluminad@ dice "venga, compartimos un postre?" y en este desafortunado caso te quedes, por una vez, sin probar bocado. No me gusta el dulce de leche, los plátanos tampoco me chiflan pero aún y así aquí presento a mi primer banoffee (habrá otro el martes, para las chicas). De todas maneras, hay un maravilloso fondant durmiendo en mi nevera, para Flavio y para la ZiaToni, que mi espíritu de sacrificio tiene un límite ;)
La receta es un invento, es decir, he leído varias y al final he puesto yo las dosis porque me parecían más sensatas. He eliminado el azúcar glas que algunos ponen en la nata porque me parece que el dulce es ya de por sí UN PELÍN empalagoso ;)

Necesitamos:
-200 gr de galletas digestive (o María, pero a mí me gustan más digestive, son más sabrosas)
-100 gr de mantequilla derretida
-2 o 3 plátanos (en mi caso 3 porque eran pequeñitos)
-un poco de zumo de limón para que los plátanos no se pongan negros)
-1 bote de dulce de leche (más o menos 400gr)
-500 gr de nata montada
-cacao amargo para espolverear o virutas de chocolate

La verdad es que es un dulce rápido, fácil, no necesita horno y no ensucia nada. ONE POINT FOR BANOFFEE! Mi molde es de 24 cm, redondo y enmantequillado (no se dice? ;) pues, restregado con mantequilla o podéis poner papel de horno sobre el fondo). Reduzco las galletas en migas (como siempre, si tenéis robot, mejor. Si no, a machacarlas. Esta vez, he inaugurado una nueva diabólica técnica. He metido las galletas en una bolsita de esas para congelar y durante unos catárticos minutos las he machacado con un rodillo. Muy terapéutico, lo aconsejo ;) y las mezclo con la mantequilla derretida. Pongo todo en el molde y lo aplasto con una cuchara hasta obtner una base compacta. Molde a la nevera durante media horita. Corto los plátanos en rodajas no demasiado finas y los mojo con zumo de limón para que no se pongan negros. Pongo los plátanos cortados encima de la base, cubro con el dulce de leche (las pasteleras buenas, otra vez lo digo, lo hacen agujereando un bote de leche condensada y dejándolo hervir durante un par de horas. Yo no, yo lo compro ;) y con la nata montada (en mi caso sin azúcar). Dejo el dulce en la nevera durante al menos 4 horas. Antes de servirlo, espolvoreo con cacao amargo o, como en este caso, rallo un poco de chocolate amargo.

viernes, 16 de marzo de 2012

YEAH-TORTA CON FRAGOLE, LAMPONI, MASCARPONE E LEMON CURD *español abajo*

Publicado por Toni en 9:15 0 comentarios

Yeah! Perché io lo valgo e perché alla facciaccia del fetentissimo sac a poche, stavolta ho vinto io. Per l'omerica impresa, al fin riuscita, ringrazio Giulia, che mi ha fatto dimostrazione pratica di come domare l'infernale aggeggio, e Franceschina che mi ha mandato alcuni esemplari del suddetto aggeggio, insieme ad altre cose carinissime per cui sono andata fuori di gamella (tvb).
La creazione di oggi é per la Franceschina, appunto, che da martedí dovremo chiamare tutti "dottoressa".
La base é la torta di Carla (qui) che diventa sempre piú la mia base preferita: facile, veloce, altissimaaaaa.
Ci vogliono:
-3 uova
-2 tazze di zucchero
-3 tazze di farina
-1 bustina di lievito
-1 cucchiaino da caffé di bicarbonato
- mezza tazza di olio (nel mio caso di girasole)
-1 bicchiere di latte

Mescolo uova e zucchero finché diventano bianchi e spumosi, aggiungo la farina, il lievito, il bicarbonato, olio e latte. Forno a 180 gradi per un'ora circa (prova stecchino obbligatoria). Stampo per me da 24 cm, imburrato e infarinato.

Quando la torta é fredda, la taglio in due. Spalmo la base con LEMON CURD (quelle brave lo fanno, a me l'ha regalato Nina..thank you guapa ;) e preparo la crema di mia invenzione (che trovate qui):
-250 gr di mascarpone
-100 gr di zucchero
-200 gr di panna montata

Sbatto mascarpone e zucchero e poi aggiungo la panna ben montata. A questo punto, aggiungo circa 300gr di fragole tagliate a pezzettini a metá della crema (e anche qualcosa di piú). Spalmo la crema sul lemon curd e copro il tutto con il secondo disco.

Decoro la superficie con meravigliosi ghirigori che escono dal mio sac a poche e termino con i lamponi (o con altre fragole non tagliate, se non trovate i lamponi). Me la tireró e non racconteró come siamo ridotte io e la cucina. L'importante é il risultato. BON APPETIT!

Esta vez lo he conseguido. Ha sido complicado, pero por fin no se me ha resistido. El enemigo mortal ERA la manga pastelera...confieso que hay un par de detalles que tengo que mejorar y por éso no hablaré de cómo hemos quedado mi cocina y yo después del reto. Lo que cuenta son los resultados ;)

Vamos allá. La base es el bizcocho de Carla, que encontráis aquí y que es perfecto: fácil, rápido, fofo, alto (Lucy, es el bizcocho que he ido tuneando para la peñita..con nueces, choco, etc ;).Necesitamos:
-3 huevos
-2 vasos de azúcar
-3 vasos de harina
-1 sobre de levadura
-1 cucharadita de bicarbonato
- medio vaso de aceite (en mi caso, girasol)
-1 vaso de leche
Bato bien huevos y azúcar hasta que se hayan quedado blancos y esponjosos, añado harina, levadura y bicarbonato, el aceite y la leche, siempre mezclando. El horno va a 180 grados, durante una hora más o menos (haced prueba con el palillo). Mi molde es de 24 cm, enharinado.

Una vez que el bizcocho esté frío, lo corto en dos. Pongo encima del primer disco una capa de Lemon Curd (las pasteleras buenas lo hacen, a mí me lo ha regalado mi amiga Nina, thank you guapa!;).
Preparo entonces mi crema al mascarpone y nata (también aquí).
Necesitamos:
-250 gr de mascarpone
-100 gr de azúcar
-200 gr de nata montada
Bato bien mascarpone y azúcar y añado delicadamente la nata montada. Añado además unos 300 gr de fresas cortadas en trocitos pequeños a mitad de la crema (o incluso un poco más). La que queda servirá para decorar.

Pongo esta crema encima del lemon curd y cubro con el segundo disco. Decoro la superficie con increíble gracia y fantasía (!!!) con la crema que queda, puesta en una manga pastelera (yeah!). Acabo poniendo las frambuesas o más fresas sin cortar.







domingo, 19 de febrero de 2012

LA PESTE E IL MASCARPONE (LA TORTA DI MELE DELLA DOMENICA) *español abajo*

Publicado por Toni en 4:38 0 comentarios


La peste é quella che mi son presa io e che mi ha steso a letto da martedí scorso. Un malessere pazzesco, ore ed ore di divano, ora kili e kili di occhiaie ma spero di esserne uscita. Peccato che la peste non abbia colto solo me, ma pure tutta la famiglia italiana con conseguente annullamento della serata dell'anno, quella del taglia e cuci guardando "Perchésanremoésanremo". E per cui mi riservavo questa torta, appunto, da famiglia, da chiacchiere intorno al tavolo e da bis, perché "tanto é alla frutta ed é leggera". E INVECE NO! Perché l'infigarda torta é fatta con il mascarpone ;) (mica posso fare qualcosa con meno di 500kcal alla briciola, no?).
Viene da qui ed ho deciso di farla lo stesso, in questa domenica uggiosa, con il pigiama addosso e con il cuore in Sudafrica, dov'é volato il mio Amore per lavoro.
Ci vogliono:
-3 uova
-180 gr di zucchero
-250 gr di mascarpone
-300gr di farina
-1/2 bustina di lievito
-2 mele

Forno a 180 gradi. Sbatto le uova con lo zucchero, aggiungo il mascarpone, la farina, una mela tagliata a tocchetti e il lievito. Verso tutto in una tortiera imburrata e infarinata da 24cm e la decoro con l'altra mela tagliata a fettine. Cospargo di zucchero e inforno per circa 60 minuti (fare prova stecchino).
Bon appetit!

He estado casi toda la semana en cama, con una gripe horrible que me ha dejado mal cuerpo y kilos de ojeras. Pero no sólo me ha pasado a mí, sino a toda la "famiglia", así que hemos tenido que cancelar la noche estrella de nuestro calendario de "Fiestas para emigrantes", la de la final de Sanremo. Sí, así es. Somos lo peor, pero no nos quitéis nunca Sanremo, la Nazionale ni Raffaella Carrá: sin ellos, no somos nada ;)
Ésta es la tarta que iba a llevar anoche: he decidido hacerla igualmente hoy, en este domingo gris, aún en pijama y con el corazón en Sudáfrica, donde ahora está il mio Amore.
La he encontrado aquí y necesitamos:
-3 huevos
-180 gr de azúcar
-250 gr de mascarpone
-300gr de harina
-1/2 sobre de levadura
-2 manzanas

Horno a 180 grados. Bato bien los huevos con el azúcar, añado el mascarpone, la harina, una manzana cortada en trocitos y la levadura. Pongo todo en un molde enharinado de 24 cm y decoro la superficie con la otra manzana cortada en lonchitas. Espolvoreo con un poco de azúcar y pongo en el horno durante 60 minutos, más o menos (haced prueba con el palillo).

 

Dos Cocineras Copyright 2009 Sweet Cupcake Designed by Ipiet Templates Image by Tadpole's Notez